I MODERNI INSEDIAMENTI
L'ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) definisce“insediamento”, o “località abitata”
come l'«area più o meno vasta di territorio, conosciuta di norma con un
nome proprio, sulla quale sono situate una o più case raggruppate o
sparse. Si distinguono tre tipi di località abitate: case sparse, nucleo abitato e centro abitato».
Case sparse (o isolate): sono disseminate sul terriotrio comunale a notevole distanza fra loro.
Nuclei abitati: sono costituiti da gruppi di case vicine o quasi, circondati da orti, aie, spiazzi, piccole coltivazioni, con sentieri o strade.
Centri abitati: formati da tutti gli aggregati urbani, dal villaggio alla città, sono caratterizzati dall’esistenza di strade, piazze e dalla presenza di servizi ed esercizi.
In base alla loro funzione, invece, gli insediamenti possono essere classificati in:
- Residenziali. Sono rappresentati dalle abitazioni, da tutti i servizi essenziali e dalle attrezzature di pubblica utilità.
- Produttivi. Vanno dall’azienda artigiana allo stabilimento industriale, al complesso di stabilimenti.
- Commerciali e direzionali. Ne fanno parte i complessi edilizi destinati a mercati, fiere, esposizioni, centri commerciali, sedi amministrative di enti pubblici e privati, istituti bancari, società industriali e commerciali.
- Turistici. Sono costituiti da villaggi turistici, stazioni sportive invernali, stazioni climatiche.
- Rurali. Sono rappresentati dai complessi delle aziende agricole (abitazioni, stalle, scuderie, fienili, silos, magazzini, etc…)
- Servizi di interesse generale. Centri sanitari e ospedalieri, assistenziali, scolastici, universitari, complessi carcerari, caserme, basi militari, insediamenti religiosi.
Case sparse (o isolate): sono disseminate sul terriotrio comunale a notevole distanza fra loro.
Nuclei abitati: sono costituiti da gruppi di case vicine o quasi, circondati da orti, aie, spiazzi, piccole coltivazioni, con sentieri o strade.
Centri abitati: formati da tutti gli aggregati urbani, dal villaggio alla città, sono caratterizzati dall’esistenza di strade, piazze e dalla presenza di servizi ed esercizi.
In base alla loro funzione, invece, gli insediamenti possono essere classificati in:
- Residenziali. Sono rappresentati dalle abitazioni, da tutti i servizi essenziali e dalle attrezzature di pubblica utilità.
- Produttivi. Vanno dall’azienda artigiana allo stabilimento industriale, al complesso di stabilimenti.
- Commerciali e direzionali. Ne fanno parte i complessi edilizi destinati a mercati, fiere, esposizioni, centri commerciali, sedi amministrative di enti pubblici e privati, istituti bancari, società industriali e commerciali.
- Turistici. Sono costituiti da villaggi turistici, stazioni sportive invernali, stazioni climatiche.
- Rurali. Sono rappresentati dai complessi delle aziende agricole (abitazioni, stalle, scuderie, fienili, silos, magazzini, etc…)
- Servizi di interesse generale. Centri sanitari e ospedalieri, assistenziali, scolastici, universitari, complessi carcerari, caserme, basi militari, insediamenti religiosi.
CITTA’ E TERRITORIO
("Gli uomini, non le case, fanno la città." Thomas Fuller (1608-1661), storico inglese.)
La scelta di un territorio per un nuovo insediamento è sempre stato
legato, fin dai tempi più remoti, da motivi economici, politici,
difensivi, commerciali, religiosi… Un insediamento non è mai nati per
caso in un posto. Tra la città e il territorio in cui essa sorge, vi è
un rapporto di interdipendenza e scambi molto importante: la città
riceve dal territorio stimoli per la sua attività, ma essa, a sua volta,
riversa sul territorio gli effetti positivi e negativi che ne derivano.
Ogni città ha la sua storia, più o meno recente, che ne descrive l’origine, le usanze, l’evoluzione, in una parola, l’identità. La parte più antica della città è il centro storico, quello che ne conserva l’origine nella struttura e nei monumenti. Parallelamente alla crescita demografica dell’insediamento, nel tempo la città si ingrandisce, identificando spesso quelli che vengono chiamati quartieri. La divisione in quartieri, non sempre facilmente identificabile, ricalca conformazioni del terreno, periodo di fabbricazione, numero o origine degli abitanti… Nelle grandi metropoli i quartieri costituiscono quasi delle città indipendenti. I quartieri si estendono dal centro storico fino alla periferia, zona lontana dal centro dove, nel tempo, si sono stabiliti i centri direzionali, le zone industriali, spesso le case popolari e i quartieri residenziali, ultimamente anche i centri commerciali.
Ogni città ha la sua storia, più o meno recente, che ne descrive l’origine, le usanze, l’evoluzione, in una parola, l’identità. La parte più antica della città è il centro storico, quello che ne conserva l’origine nella struttura e nei monumenti. Parallelamente alla crescita demografica dell’insediamento, nel tempo la città si ingrandisce, identificando spesso quelli che vengono chiamati quartieri. La divisione in quartieri, non sempre facilmente identificabile, ricalca conformazioni del terreno, periodo di fabbricazione, numero o origine degli abitanti… Nelle grandi metropoli i quartieri costituiscono quasi delle città indipendenti. I quartieri si estendono dal centro storico fino alla periferia, zona lontana dal centro dove, nel tempo, si sono stabiliti i centri direzionali, le zone industriali, spesso le case popolari e i quartieri residenziali, ultimamente anche i centri commerciali.
INFRASTRUTTURE E SERVIZI
("Le città: sotto ci sono le fogne, sopra c’è il fumo, in mezzo non c’è niente”. Bertolt Brecht (1898-1965), poeta e drammaturgo tedesco.)
L'infrastruttura è un insieme di elementi strutturati in modo che, uniti, formino una struttura funzionante per uno scopo preciso.
Nei trasporti le infrastrutture sono l'insieme di strade, autostrade, ferrovie e canali, cioè tutto quello che consente di poter far muovere passeggeri e merci da una località all'altra.
Sono infrastrutture anche le opere a rete per il trasporto dei materiali energetici, (oleodotti, gasdotti, elettrodotti), di comunicazione (rete telefonica, emittente televisiva, emittente radiofonica), vitali (acquedotti), di scarico (fognature).
Le città che noi viviamo sono il frutto della reciproca collaborazione tra le infrastrutture della “città di sopra” (reti di trasporto, reti degli impianti tecnologici, arredo urbano) e quelle della “città di sotto”, fatta di chilometri e chilometri di tubature della rete idrica e fognaria, dalle condutture del gas e da quelle elettriche, dalle reti telefoniche e informatiche. In alcune città la stessa rete dei trasporti si “trasferisce” di “sotto”, con l’uso delle metropolitane.
Nei trasporti le infrastrutture sono l'insieme di strade, autostrade, ferrovie e canali, cioè tutto quello che consente di poter far muovere passeggeri e merci da una località all'altra.
Sono infrastrutture anche le opere a rete per il trasporto dei materiali energetici, (oleodotti, gasdotti, elettrodotti), di comunicazione (rete telefonica, emittente televisiva, emittente radiofonica), vitali (acquedotti), di scarico (fognature).
Le città che noi viviamo sono il frutto della reciproca collaborazione tra le infrastrutture della “città di sopra” (reti di trasporto, reti degli impianti tecnologici, arredo urbano) e quelle della “città di sotto”, fatta di chilometri e chilometri di tubature della rete idrica e fognaria, dalle condutture del gas e da quelle elettriche, dalle reti telefoniche e informatiche. In alcune città la stessa rete dei trasporti si “trasferisce” di “sotto”, con l’uso delle metropolitane.
LA REALIZZAZIONE DI UN EDIFICIO
Prima di procedere alla realizzazione di un qualsiasi edificio, bisogna analizzare il terreno su cui si è scelto di costruire.
Inizia quindi la fase della progettazione. Dopo i primi schizzi preliminari si passa alla stesura del progetto di massima in scala 1:100 (piante, prospetti e sezioni). La costruzione di un plastico in scala, in certi casi, facilita la comprensione del progetto. Una volta ricevuta l’approvazione del progetto, vengono redatti i disegni esecutivi in scala 1:50, che danno maggiori indicazioni sulla costituzione di importanti elementi strutturali (fondazioni, solai, coperture). Sezioni di particolari strutturali possono essere disegnati in scala 1:10.
Ottenuto il “permesso di costruire”, la costruzione inizia dallo scavo dove vengono posatele fondazioni. Su di queste vengono quindi erette le strutture portanti verticali e orizzontali, fino alla costruzione dell’ossatura del tetto. I collegamenti verticali (le scale) fanno parte della struttura portante dell’edificio, mentre i solai, i tamponamenti esterni e le suddivisioni interne vengono eretti a struttura portante ultimata. Quindi viene posata la copertura del tetto e la struttura è pronta per la posa degli impianti. Ultima fase della costruzione riguarda le finiture (porte, finestre, placchette elettriche, piastrelle, intonaco, colore…) alla quale segue il collaudo delle strutture e degli impianti.
Inizia quindi la fase della progettazione. Dopo i primi schizzi preliminari si passa alla stesura del progetto di massima in scala 1:100 (piante, prospetti e sezioni). La costruzione di un plastico in scala, in certi casi, facilita la comprensione del progetto. Una volta ricevuta l’approvazione del progetto, vengono redatti i disegni esecutivi in scala 1:50, che danno maggiori indicazioni sulla costituzione di importanti elementi strutturali (fondazioni, solai, coperture). Sezioni di particolari strutturali possono essere disegnati in scala 1:10.
Ottenuto il “permesso di costruire”, la costruzione inizia dallo scavo dove vengono posatele fondazioni. Su di queste vengono quindi erette le strutture portanti verticali e orizzontali, fino alla costruzione dell’ossatura del tetto. I collegamenti verticali (le scale) fanno parte della struttura portante dell’edificio, mentre i solai, i tamponamenti esterni e le suddivisioni interne vengono eretti a struttura portante ultimata. Quindi viene posata la copertura del tetto e la struttura è pronta per la posa degli impianti. Ultima fase della costruzione riguarda le finiture (porte, finestre, placchette elettriche, piastrelle, intonaco, colore…) alla quale segue il collaudo delle strutture e degli impianti.
GLI IMPIANTI DI UNA ABITAZIONE
Sotto il manto stradale sono interrate le canalizzazioni degli impianti
di distribuzione dell’acqua potabile, del gas, dell’energia elettrica,
del telefono e della fognatura. Durante la costruzione dell’edificio
vengono fatti gli allacciamenti e si installano le derivazioni dei
singoli impianti da cui partono le distribuzioni interne, orizzontali e
verticali, per tutto l’edificio, inglobandole nei muri e nei solai.
IMPIANTO IDRAULICO SANITARIO.
Le singole abitazioni di un edificio sono collegate alla rete idrica
municipale che distribuisce l’acqua potabile. L’impianto che convoglia
l’acqua alle cucine e ai bagni viene iniziato con la costruzione della
stessa casa, collocando apposite tubazioni nei muri in collegamenti
verticali chiamati “colonne”. Infatti bagni, cucine e lavabi sono
incolonnati l’uno sopra l’altro nelle piante dei singoli appartamenti.
L’impianto dell’acqua calda può essere centralizzato (e va progettato
quindi insieme all’impianto termico) o individuale (in tal caso ogni
appartamento avrà un suo boiler).
Gli scarichi delle acque uscenti dai lavabi, dalle vasche e dagli elettrodomestici (“acque bianche”) si uniscono agli scarichi dei gabinetti (“acqua nere”) in adeguate tubature in materiale plastico resistente e vengono convogliate nel collettore generale. La fognatura municipale raccoglie tutte le acque e, dopo averle fatte passare da un depuratore, le scarica in mare o nei fiumi. In mancanza della rete fognaria la acqua vengono accolte nelle fosse biologiche.
IMPIANTO TERMICO. Anche l’impianto termico deve essere tracciato sulla carta durante la progettazione della casa, e il passaggio dei tubi è previsto durante la costruzione, mentre l’installazione dei termosifoni (o simili) è fatta a costruzione ultimata.
Per ottenere l’acqua calda si fa uso di una caldaia, un grande serbatoio in cui l’acqua viene riscaldata fino ad una temperatura di circa 70°C per mezzo di un bruciatore in cui avviene la combustione di gasolio o gas metano. Nel caso del riscaldamento centralizzato la caldaia, di grandi dimensioni, è posta di solito in un locale scantinato, adeguatamente ventilato. Nel caso di riscaldamento autonomo la centrale si trova in casa, in giardino o sul balcone. In ogni caso l’acqua circola nelle tubature dalla caldaia ai termosifoni e viceversa per mezzo di una pompa.
Il montaggio di pannelli solari permette il riscaldamento dell’acqua con metodi naturali.
IMPIANTO A GAS. L’impianto a gas serve per l’uso dei fornelli in cucina e per i riscaldamento dell’acqua. In città la distribuzione avviene attraverso una rete unificata (gestita da una azienda spesso privata). La rete è costituita da grosse tubazioni interrate in cui il gas circola sotto pressione; nelle case le tubature sono a sezione ridotta. Le condutture montanti vengono fatte salire sull’esterno dei muri delle case senza incassarle per evitare rischi di esplosioni. Il consumo viene letto da appositi contatori installati all’esterno degli appartamenti.
Per legge è obbligatorio creare delle prese d’aria per arieggiare le zone in cui, a causa di un guasto alla rete del gas, potrebbero verificarsi fenomeni di saturazione (soprattutto la cucina). Solitamente viene posta in basso nella muratura, poiché il gas è più pesante dell’aria e tende ad accumularsi in basso (motivo per cui è sempre meglio aprire una porta piuttosto che una finestra per arieggiare un locale saturo).
IMPIANTO ELETTRICO. L’impianto elettrico comprende una rete di fili conduttori, collegati con gli interruttori, le prese e le uscite per gli impianti di illuminazione. I fili conduttori sono racchiusi in tubi in PVC quando sono incassati nei pavimenti o in polivinile flessibile quando devono sopportare schiacciamenti o piegature. Anche la disposizione dei tubi contenitori avviene in fase di costruzione secondo il progetto prestabilito.
L’impianto prevede anche l’ “impianto a terra”, che serve a scaricare tutte le correnti che si possono scaricare per guasti accidentali.
Il consumo è calcolato per mezzo di appositi contatori.
Gli scarichi delle acque uscenti dai lavabi, dalle vasche e dagli elettrodomestici (“acque bianche”) si uniscono agli scarichi dei gabinetti (“acqua nere”) in adeguate tubature in materiale plastico resistente e vengono convogliate nel collettore generale. La fognatura municipale raccoglie tutte le acque e, dopo averle fatte passare da un depuratore, le scarica in mare o nei fiumi. In mancanza della rete fognaria la acqua vengono accolte nelle fosse biologiche.
IMPIANTO TERMICO. Anche l’impianto termico deve essere tracciato sulla carta durante la progettazione della casa, e il passaggio dei tubi è previsto durante la costruzione, mentre l’installazione dei termosifoni (o simili) è fatta a costruzione ultimata.
Per ottenere l’acqua calda si fa uso di una caldaia, un grande serbatoio in cui l’acqua viene riscaldata fino ad una temperatura di circa 70°C per mezzo di un bruciatore in cui avviene la combustione di gasolio o gas metano. Nel caso del riscaldamento centralizzato la caldaia, di grandi dimensioni, è posta di solito in un locale scantinato, adeguatamente ventilato. Nel caso di riscaldamento autonomo la centrale si trova in casa, in giardino o sul balcone. In ogni caso l’acqua circola nelle tubature dalla caldaia ai termosifoni e viceversa per mezzo di una pompa.
Il montaggio di pannelli solari permette il riscaldamento dell’acqua con metodi naturali.
IMPIANTO A GAS. L’impianto a gas serve per l’uso dei fornelli in cucina e per i riscaldamento dell’acqua. In città la distribuzione avviene attraverso una rete unificata (gestita da una azienda spesso privata). La rete è costituita da grosse tubazioni interrate in cui il gas circola sotto pressione; nelle case le tubature sono a sezione ridotta. Le condutture montanti vengono fatte salire sull’esterno dei muri delle case senza incassarle per evitare rischi di esplosioni. Il consumo viene letto da appositi contatori installati all’esterno degli appartamenti.
Per legge è obbligatorio creare delle prese d’aria per arieggiare le zone in cui, a causa di un guasto alla rete del gas, potrebbero verificarsi fenomeni di saturazione (soprattutto la cucina). Solitamente viene posta in basso nella muratura, poiché il gas è più pesante dell’aria e tende ad accumularsi in basso (motivo per cui è sempre meglio aprire una porta piuttosto che una finestra per arieggiare un locale saturo).
IMPIANTO ELETTRICO. L’impianto elettrico comprende una rete di fili conduttori, collegati con gli interruttori, le prese e le uscite per gli impianti di illuminazione. I fili conduttori sono racchiusi in tubi in PVC quando sono incassati nei pavimenti o in polivinile flessibile quando devono sopportare schiacciamenti o piegature. Anche la disposizione dei tubi contenitori avviene in fase di costruzione secondo il progetto prestabilito.
L’impianto prevede anche l’ “impianto a terra”, che serve a scaricare tutte le correnti che si possono scaricare per guasti accidentali.
Il consumo è calcolato per mezzo di appositi contatori.
NORMATIVE: SALUBRITA’, SPAZI MINIMI E BARRIERE ARCHITETTONICHE
Sebbene la suddivisione degli appartamenti in “zona giorno” (cucina, soggiorno, bagno principale) e “zona notte”
(camere e bagni secondari) non sia sancita per legge, nelle case
moderne tale suddivisione è ormai una regola. Questa suddivisione ha
anche risvolti importanti per quanto riguarda l’applicazione della
normativa sotto vari aspetti.
Innanzi tutto la L.13/89 impone alcune regole valide per il superamento delle barriere architettoniche, cioè tutte quelle strutture che possono costituire un ostacolo alla libera fruizione degli ambienti di un edificio da parte dei portatori di handicap. La legge prevede una differente scala di valori riguardanti l’accesso in un appartamento privato suddivisa in:
Innanzi tutto la L.13/89 impone alcune regole valide per il superamento delle barriere architettoniche, cioè tutte quelle strutture che possono costituire un ostacolo alla libera fruizione degli ambienti di un edificio da parte dei portatori di handicap. La legge prevede una differente scala di valori riguardanti l’accesso in un appartamento privato suddivisa in:
ACCESSIBILITA’ --------> VISITABILITA’ --------> ADATTABILITA’
L’accessibilità è il livello massimo di fruizione di un appartamento
per un portatore di handicap: questi, infatti, può accedere
autonomamente a tutti gli ambienti della casa.
La visitabilità prevede invece un livello di fruizione inferiore, limitato alla sola zona giorno. La zona notte, quindi, può non essere accessibile autonomamente da un portatore di handicap ospite.
Con il principio di adattabilità invece, la legge impone che, in mancanza delle possibilità di accessibilità o visitabilità di un appartamento, questi sia comunque adattabile, con pochi ed economici interventi, per l’uso dello stesso da parte di un portatore di handicap.
Sempre in materia di superamento delle barriere architettoniche altre regole base da tener presente durante la progettazione sono:
- Larghezza porte interne: 90 cm
- Pendenza massima rampa: 8%
- Posizione campanelli, pulsanti ascensori, citofoni… : 75/135 cm
- Larghezza parcheggi per disabili: 350 cm (250 per l’auto; 100 per la discesa dal veicolo)
- Presenza di un corrimano lungo le scale: obbligatorio.
Limitatamente agli edifici pubblici bisogna anche aggiungere altre regole, valide non solo per l’abbattimento della barriere architettoniche, ma anche per una fruizione in sicurezza degli ambienti stessi:
- Scale: predisporre un pianerottolo ogni 10-12 gradini (con gradini antisdrucciolo)
- Rampe: predisporre un pianerottolo ogni 10m
- Porte ad almeno 1m di distanza dalla fine di una scala
- Parcheggio riservato ad una distanza di 50-200m (massimo) dall’ingresso principale
- Marciapiede (o percorso riservato) largo minimo 150 cm senza ostacoli laterali
- Eventuali griglie su marciapiedi disposte in modo inverso al senso di percorrenza
- Ascensori: 135x135 cm minimo.
Normativa particolare invece quella riguardante i bagni per portatori di handicap:
- La porta si apre sempre verso l’esterno, mai verso l’interno del bagno
- Sanitari: posizionati a 40cm dal muro (calcolato sull’asse centrale del sanitario) con barra di sostegno laterale o, in alternativa, prevedere uno spazio sufficiente per posizionare la carrozzina parallelamente al sanitario e posizionare la barra di sostegno frontale
- Lavabi: di tipo sospeso e con comandi a leva (non a pedale)
- Prevedere, in certi casi, l’utilizzo del water/bidet integrato
- Dimensioni: 180x180 cm(minimo) con uno spazio di manovra completamente libero di diametro 150cm
- Se necessario prevedere l’utilizzo di docce a pavimento, munite di panca a muro.
Sempre la legge impone le dimensioni minime per stanze e aperture di aerazione (porte e finestre). Infatti, ai fini della regolare catalogazione e registrazione al catasto degli ambienti interni di un appartamento, bisogna prevedere le seguenti misure minime:
- Stanza matrimoniale: 14mq
- Stanza singola: 9mq
- Ripostiglio: tutti gli ambienti inferiori ai 9 mq
- Bagno-Soggiorno: nessuna misura minima
- Altezza minima locali principali: 2,70m
- Altezza minima locali di servizio (bagni, corridoi, ripostigli): 2,20
- Dimensione totale porte e finestre: minimo 1/8 della superficie della stanza
- Antibagno: obbligatorio per i bagni che servono la zona giorno.
Bibliografia:La visitabilità prevede invece un livello di fruizione inferiore, limitato alla sola zona giorno. La zona notte, quindi, può non essere accessibile autonomamente da un portatore di handicap ospite.
Con il principio di adattabilità invece, la legge impone che, in mancanza delle possibilità di accessibilità o visitabilità di un appartamento, questi sia comunque adattabile, con pochi ed economici interventi, per l’uso dello stesso da parte di un portatore di handicap.
Sempre in materia di superamento delle barriere architettoniche altre regole base da tener presente durante la progettazione sono:
- Larghezza porte interne: 90 cm
- Pendenza massima rampa: 8%
- Posizione campanelli, pulsanti ascensori, citofoni… : 75/135 cm
- Larghezza parcheggi per disabili: 350 cm (250 per l’auto; 100 per la discesa dal veicolo)
- Presenza di un corrimano lungo le scale: obbligatorio.
Limitatamente agli edifici pubblici bisogna anche aggiungere altre regole, valide non solo per l’abbattimento della barriere architettoniche, ma anche per una fruizione in sicurezza degli ambienti stessi:
- Scale: predisporre un pianerottolo ogni 10-12 gradini (con gradini antisdrucciolo)
- Rampe: predisporre un pianerottolo ogni 10m
- Porte ad almeno 1m di distanza dalla fine di una scala
- Parcheggio riservato ad una distanza di 50-200m (massimo) dall’ingresso principale
- Marciapiede (o percorso riservato) largo minimo 150 cm senza ostacoli laterali
- Eventuali griglie su marciapiedi disposte in modo inverso al senso di percorrenza
- Ascensori: 135x135 cm minimo.
Normativa particolare invece quella riguardante i bagni per portatori di handicap:
- La porta si apre sempre verso l’esterno, mai verso l’interno del bagno
- Sanitari: posizionati a 40cm dal muro (calcolato sull’asse centrale del sanitario) con barra di sostegno laterale o, in alternativa, prevedere uno spazio sufficiente per posizionare la carrozzina parallelamente al sanitario e posizionare la barra di sostegno frontale
- Lavabi: di tipo sospeso e con comandi a leva (non a pedale)
- Prevedere, in certi casi, l’utilizzo del water/bidet integrato
- Dimensioni: 180x180 cm(minimo) con uno spazio di manovra completamente libero di diametro 150cm
- Se necessario prevedere l’utilizzo di docce a pavimento, munite di panca a muro.
Sempre la legge impone le dimensioni minime per stanze e aperture di aerazione (porte e finestre). Infatti, ai fini della regolare catalogazione e registrazione al catasto degli ambienti interni di un appartamento, bisogna prevedere le seguenti misure minime:
- Stanza matrimoniale: 14mq
- Stanza singola: 9mq
- Ripostiglio: tutti gli ambienti inferiori ai 9 mq
- Bagno-Soggiorno: nessuna misura minima
- Altezza minima locali principali: 2,70m
- Altezza minima locali di servizio (bagni, corridoi, ripostigli): 2,20
- Dimensione totale porte e finestre: minimo 1/8 della superficie della stanza
- Antibagno: obbligatorio per i bagni che servono la zona giorno.
"Tecnologia - Settori Produttivi - Vol.B" (Gianni Arduino - Ed. Lattes)
"Progetto Tecnologia - Vol.B" (Benente, Ferraiolo, Vitale - Ed. Paravia)