LA CARTA
La carta è un prodotto ottenuto dalla lavorazione di fibre vegetali
macerate, ridotte in pasta e quindi in fogli più o meno sottili. Il
principale costituente delle fibre vegetali è la cellulosa, sostanza che
si forma durante il processo della fotosintesi clorofilliana. Altri
elementi fondamentali sono le sostanze di carica (che rendono la carta liscia e bianca) e le sostanze collanti (che rendono la carta impermeabile agli inchiostri. A volte possono essere utilizzati anche dei coloranti.
FIBRE DI + SOSTANZE + SOSTANZE = CARTA
CELLULOSA DI CARICA COLLANTI
CELLULOSA DI CARICA COLLANTI
La principale
materia prima utilizzata per fare la carta è il legno, ricavato in
genere, da alberi coltivati apposta per produrre cellulosa. Sono foreste
composte da alberi a rapida crescita, in cui gli alberi tagliati, ogni
anno, sono immediatamente sostituiti da un numero uguale di piante
nuove, che saranno pronte, a loro volta, per il taglio entro 10 o 20
anni. Così il patrimonio forestale non si esaurisce mai.
La distruzione delle foreste vergini dell’Amazzonia, dell’Africa o dell’Asia non è quindi da imputare al consumo di carta, ma ad altre cause, come la ricerca di legname di pregio per l’industria del legno l’estensione di nuove aree epe la coltivazione, la costruzione di strade, e così via.
La distruzione delle foreste vergini dell’Amazzonia, dell’Africa o dell’Asia non è quindi da imputare al consumo di carta, ma ad altre cause, come la ricerca di legname di pregio per l’industria del legno l’estensione di nuove aree epe la coltivazione, la costruzione di strade, e così via.
Oltre al legname proveniente da piantagioni a rapida crescita, vengono impiegati anche:
- scarti di segherie;
- tronchi di piccole pezzature, comunque non utilizzabili per altre lavorazioni;
- sottoprodotti della foresta, vale a dire alberi non adatti ad essere segti in tavole, cime di piante, rami, etc…
- tronchi di piccole pezzature, comunque non utilizzabili per altre lavorazioni;
- sottoprodotti della foresta, vale a dire alberi non adatti ad essere segti in tavole, cime di piante, rami, etc…
Il processo produttivo
1) Preparazione delle paste
Esistono 4 tipi di paste Le
prime tre sono realizzate con un procedimento chimico, e si
differenziano tra loro per la quantità di lignina eliminata. La quarta
pasta, invece, è ottenuta con un procedimento di tipo meccanico tanto
che talvolta si parla di “pasta di legno” anziché “pasta di cellulosa”).
- Pasta chimica.
Durante la cottura si separa la lignina e resta cellulosa quasi pura.
Da 100 Kg di legno secco si ha una resa di circa 40 Kg di cellulosa. Le
carte prodotte con questo tipo di pasta sono di ottima qualità. Questa
pasta si utilizza anche per la produzione di fazzoletti di carta,
tovaglioli e ogni tipo di carta assorbente.
- Pasta semichimica.
La cottura è solo parziale e la lignina non viene completamente
sciolta. Da 100 Kg di legno secco si ha una resa di 60 Kg di pasta
semichimica. Questa pasta viene utilizzata principalmente per la
realizzazione di carte da giornale e da stampa o cartone ondulato.
- Pasta ad alta resa.
Durante la cottura la lignina viene solo ammorbidita, senza essere
separata. Da 100 Kg di legno secco si ha una resa di 90 Kg di pasta ad
alta resa. Questa pasta viene utilizzata principalmente per la
realizzazione di cartoni.
- Pasta meccanica.
Questa pasta viene ottenuta sfibrando il legno esclusivamente per via
meccanica. I tronchetti di legno vengono scortecciati e pressati contro
una mola rotante e abrasiva. La pasta ottenuta viene raffinata per
ridurre le dimensioni delle fibre, e sbiancata.
2) Imbianchimento delle paste
L’imbianchimento delle paste viene fatto tradizionalmente con il cloro, che è un elemento inquinante.
Attualmente
in Europa la maggior parte di produttori di paste e di carta si sono
spostati verso sostanze di imbianchimento alternative, meno inquinanti.
Le paste dette ECF
(Elemental Chlorine Free = prive di cloro elementare) hanno sostituito
largamente quelle prodotte con il cloro, soprattutto nelle carte da
scrivere e da stampa.
3) Lavorazione
Nelle
cartiere le diverse paste vengono spappolate in acqua e mescolate
insieme in un’apposita macchina, chiamata Pulper, in diverse
percentuali, a seconda del tipo di carta che si vuole ottenere.
L’impasto
ottenuto viene poi sottoposto ad una raffinazione, allo scopo di
ricavare una poltiglia fine ed uniforme. Nei raffinatori la pasta è
costretta a passare attraverso delle lame che sminuzzano sempre più
finemente le fibre di cellulosa.
L’impasto
raffinato viene inviato nel tino miscelatore, dove vengono aggiunte
sostanze di carica (caolino), sostanze collanti ed eventuali sostanze
coloranti.
La trasformazione dell’impasto in carta avviene nella macchina continua. L’impasto, molto diluito, viene fatta cadere su un telo di formazione, costituito da una rete metallica, simile ad un nastro trasportatore, sempre in movimento. La poltiglia si distribuisce uniformemente sul telo, l’acqua scola attraverso le maglie della rete e viene aspirata da appositi cassoni, le fibre si avvicinano e si intrecciano a cominciano a formare un nastro compatto. Alla fine di questa prima parte della macchina il foglio di carta si stacca e comincia a passare attraverso una lunga serie di cilindri rotanti che hanno lo scopo di formare un foglio, sgocciolarlo, tenderlo seccarlo, lisciarlo e finalmente arrotolarlo in grandi bobine.
Tipi di Carta
- Carta da srivere ("uso mano"; da disegno liscia o ruvida; carta carbone; cartoncini)
"Tecnologia - Settori Produttivi - Vol.B" (Gianni Arduino - Ed. Lattes)