giovedì 14 marzo 2013

IL CINEMA


IL CINEMA
 
Il fotografo inglese Eadweard Muybridge fu un pioniere della fotografia in movimento. Nel 1878 realizzò la celebre sequenza di fotografie chiamate The Horse in motion al solo fine di dimostrare che durante il galoppo di un cavallo esiste un istante in cui tutte le zampe sono sollevate da terra. La proiezione in sequenza dei singoli fotogrammi, mostrata ad un gruppo di persone, può considerarsi come il vero precursore del cinema.

Se la prima ripresa cinematografica della storia è ritenuta essere quella nota come Roundhay Garden Scene” (un cortometraggio di 2 secondi in cui appare un gruppo di quattro persone, due uomini e due donne, che camminano in un giardino sorridendo, realizzato nel 1888), la cinematografia intesa come la proiezione in sala di una pellicola stampata, di fronte ad un pubblico pagante, è nato invece il 28 dicembre 1895, grazie ad un'invenzione dei fratelli Louis e Auguste Lumière, i quali mostrarono per la prima volta, al pubblico del Gran Cafè del Boulevard des Capucines a Parigi, un apparecchio da loro brevettato, chiamato cinématographe.

                

  
Nonostante il termine derivi dal greco Kinematos (movimento), infatti, il cinema è basato sulle immagine statiche tipiche della fotografia e sfrutta il principio noto come “persistenza retinica dell’immagine”. Secondo questo principio la nostra retina ha la capacità di conservare le immagini per un certo periodo di tempo (circa 1/15 di secondo) anche dopo che sono scomparse (per questo motivo, ad esempio, non percepiamo interruzioni di immagini quando involontariamente chiudiamo le palpebre per umidificare l’occhio).
                Un film altro non è che una serie di fotogrammi scattati in rapida successione proiettati da un proiettore e percepiti dall’occhio come immagini in movimento.
               

 La CINEPRESA è simile alla macchina fotografica ma ha un rocchetto di trascinamento che fa scorrere la pellicola a scatti, un fotogramma alla volta, dietro all’obiettivo. L’otturatore è rotante, sincronizzato con l’avanzare della pellicola (lascia passare cioè la luce solo quando la pellicola è ferma dietro le lenti). La velocità standard è di 24 fotogrammi al secondo (f.p.s.) ma è possibile rallentare la ripresa dando quindi un effetto accelerato (8,16, 18 f.p.s.) o accelerare la ripresa dando quindi un effetto al rallentatore (64 f.p.s.).


Il PROIETTORE esegue il procedimento inverso alla cinepresa (con otturatore a farfalla, obiettivo e meccanismo di trascinamento). Ha una lampada potente e una ventola di raffreddamento. La velocità di proiezione deve essere uguale a quella di ripresa.

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